domenica 5 gennaio 2014

Pensieri sulla creatività - "L'albero in casa di Saturno" e la strada delle donne


L'ALBERO IN CASA DI SATURNO
di Valeria Bianchi Mian


 All'inizio del percorso individuativo i "metalli" si presentano separati, il "discorso amoroso" è spesso in "frammenti" (1), eppure nell'uomo e nella donna vive un cosmo in miniatura con luna, sole e stelle. 

 All'inizio dell'opera alchemica i pianeti e i volti degli dei astronomici non sono allineati e tutto è ancora ad uno stadio di imperfezione.

 "Piantare un albero nella casa di Saturno" significa iniziare il processo (2) partendo proprio dal vecchio e malefico arconte, l'antico Sol dai raggi neri, l'Uomo Nero delle paure, il plumbeo pensiero divoratore dei propri figli e dei semi creativi che lo stesso pensiero potrebbe innaffiare e far crescere come piante verdeggianti e creature, appunto, feconde.

 Saturno è "l'umbra solis" (3), e in particolare per le donne all'inizio del viaggio individuativo corrisponde all'Ombra maschile, un'oscurità che troppo spesso ruba spazio all'Ombra femminile. Uscire dal pensiero divorante è, in quest'accezione, differenziare l'Animus dall'Ombra, riaprire le carceri nelle quali sono state rinchiuse tutte le sfumature del principio femminile in lotta o in simbiosi tra loro e avviare dunque un dialogo tra le stesse.
 Il freddo Saturno, "praefectus carceris" (4), agli albori dell'esperienza di sé è spesso una sorta di Mangiafuoco che muove i fili del femminile scisso in materia corporea e anima. 
  Corpi sovraesposti e anime violate.
 Mentre il corpo è prostituito, l'anima troppo spesso vola altrove, in compagnia dell'Eterno Fanciullo: è angelica e tecnologica, liscia ed efficiente come un robot, scarnificata, incorporea appunto.

 Piantare un albero nella casa di Saturno significa dare il via.

 Basta cominciare a prendersi in considerazione, fermarsi un attimo e rivolgersi all'interno. Per molte donne questo movimento verso l'interno non è scontato, oggi come oggi. Nella fretta del vivere moderno e nell'auto-annullamento capita che una donna arrivi davvero a stare "male" fisicamente e psicologicamente per cominciare a riflettere intorno e "dentro" se stessa.
 La psicoterapia può essere davvero, nonostante la crisi generale e le mille offerte "alternative", un percorso di riscoperta di sé da affrontare ben prima di toccare il punto estremo del malessere.
 Piantare un albero nella casa di Saturno è cominciare una cura di sé con il supporto dell'altro nella relazione terapeutica, per riscoprire lo zolfo attivo imprigionato e lavorare per "redimere" lo stesso zolfo - elemento maschile per eccellenza, l'Animus in grado di fecondare l'Io femminile, lo "sperma homogeneum" di Sol, e sciogliere il ghiaccio di un pensiero connesso al sentimento, non più succube delle emozioni. 
 Saturno, ci spiega Carl Gustav Jung è anche il "supremo esaminatore" della Grande Opera, ed è proprio attraverso di lui che Sol e Luna potranno riunirsi sacralmente e riscaldarlo, scoprendone un nuovo volto di custode dell'elemento creativo (5). 
  
  
1- R.Barthes, Frammenti di un discorso amoroso - utilizzo il titolo non i contenuti del testo    
2- C.G.Jung, Mysterium coniunctionis, pag.15, nota 26.
3- idem, pag.41.
4- idem, pag.114 (da "De sulphure" in Museum hermeticum).  
5- M.L.Von Franz, Alchimia (pag.82) 

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